Abbiamo già parlato del tempo; senza ripercorrere come il suo concetto si sia evoluto nella storia tanto della Filosofia quanto delle Scienze arriviamo direttamente al punto che sta più a cuore a tutti: il tempo passa.
Questo sembra conciliare l’esperienza di tutti noi con i progressi della fisica che al momento è propensa a concederci la possibilità di viaggiare nel futuro, ma non nel passato: non si torna indietro.
Probabilmente in molti preferirebbero invece proprio poter tornare indietro piuttosto che, se pur curiosi da morire, andare a sbirciare nel futuro, eppure il rigore scientifico è orientato in un’unica direzione: esiste una freccia temporale scoccata dall’arco delle leggi termodinamiche.
Gli stati fisici, ordinati, tendono spontaneamente al caos, a passare a stati meno ordinati eppure se ci ammaliamo il nostro organismo combatte per ritornare al suo vecchio stato di equilibrio/benessere o almeno a trovare un ragionevole nuovo punto di equilibrio/benessere che consenta la sopravvivenza e contrasti la tendenza al caos. Se aggiungiamo alle risorse fisiche anche quelle caratteriali, volitive, se consideriamo l’atteggiamento con cui ognuno di noi affronta la vita, malattie e difficoltà di vario genere incluse, allora sembra convalidarsi sempre di più l’idea che tanto più il nostro atteggiamento è positivo, tanto più cresce la nostra possibilità di farcela.
Di qui la domanda: se noi siamo enti fisici e come tali rispondenti alle stesse leggi che governano il tutto di cui siamo parte, come si spiega la nostra predisposizione a contrastare la spontanea tendenza al caos decretata dalle leggi dell’Entropia? Come si spiega il nostro essere anti – entropici ?
Siamo noi per primi a percepire il trascorrere del tempo anzi creiamo strumenti da sempre per misurarlo questo tempo e la scansione di passato, presente e futuro sono indispensabili all’organizzazione della nostra vita come singoli e come comunità eppure è innegabile la nostra determinazione a preservare e restaurare stati armonici passati come del resto a prevedere accadimenti futuri sulla base delle esperienze passate.
Curiosamente, ma forse a questo punto non troppo, la fisica per descrivere le leggi fondamentali del mondo deve mettere il tempo da parte